Numero giocatori: 3 GIOCATORI, con solista sempre (1 contro 2). Mazzo da 63 carte.
Il mazziere prima di cominciare può guardare la carta in fondo al mazzo.
In senso antiorario il mazziere estratto distribuisce 1 giro di 5 carte e si ferma.
Ogni giocatore, a partire da quello alla destra del mazziere può parlare una volta sola, in ordine, e dire:
pago offre una posta corrispondente ad 1 punto gioco o punto partita per convincere chi eventualmente avesse un gioco forte a non giocare realmente la smazzata e accontentarsi della sua offerta[1]. Questo solitamente si fa con almeno 10 carte in mano.
passo o mischio: propone di abbandonare la smazzata
altre cinque: impone di proseguire la smazzata con un ulteriore giro di
carte
vado solo: decide di giocare da solo contro gli altri due.
i. Nel caso tutti passino si procede ad una nuova smazzata con il prossimo mazziere in ordine di giro.
ii. Nel caso ci sia un impegno al solo, si parlerà di “stata” (il corrispondente di un buio), e la partita si svolgerà con posta raddoppiata.
iii. Nel caso nessuno dica solo ed almeno uno abbia detto altre cinque si procede con le ulteriori distribuzioni come segue.
Nel precedente caso iii. il mazziere da un secondo ed un terzo giro di 5 carte a seguito di ognuno dei quali, nel solito ordine, tutti possono dire solamente: pago, mischio o altre cinque.
Nel caso ci sia almeno un altre cinque dopo ogni giro si prosegue, altrimenti si annulla la smazzata.
Se si arriva a dare il quarto giro di carte, il mazziere forma quindi il monte con le tre carte restanti, che ora può solo lui guardare per intero, prima di poggiarlo al centro del tavolo. A questo punto sempre a partire dal giocatore alla sua destra possono dire: pago, mischio, vado solo o prendo (cioè se qualcuno accetta l'offerta di uno o più pago).
Ancora adesso se tutti dicono mischio si procede con una nuova smazzata.
Se passano i primi due il mazziere, che già comunque conosce il contenuto del monte, per averlo potuto guardare a fine distribuzione, ha diritto di incamerarlo tra le sue carte senza mostrarlo e valutare con calma se andare solo o passare anche lui.
Se qualcuno ha detto pago e un giocatore ha accettato dicendo prendo, e l'altro ha evidentemete passato, si effettua il pagamento e si annulla la smazzata. Anche due giocatori possono dire pago, ed il terzo può in questo caso accetare di non giocare per un pagamento complessiveo di due jochi.
Se uno ha detto solo, bloccando le dichiarazioni si procede come segue.
Se c’è stato un solista , sia nel primo giro (e in questo caso si giocherà come detto a punteggi o meglio a posta raddoppiata) sia alla fine, viene completata la distribuzione e il monte va al solista che lo mostra prima a tutti (tranne come detto che sia il mazziere). Questi deve fare lo scarto con le regole usuali prima che il gioco possa cominciare.
Il solista, può se vuole, prima che il gioco cominci, dichiarare:
scommessa: con essa si impegna ad avere alla fine tra le sue prese:
GIOVE (20) + PICCIOTTI (1) + FUIUTU, giocando 1 punto partita o jucata
aggiuntivo.
Uno degli avversari, può se vuole, prima che il gioco cominci, dichiarare:
mi rivanto: con essa si impegna a vincere l’ultima presa giocando 1 punto partita o jucata
aggiuntivo.
Apre la prima presa il giocatore alla destra del solista.
[1] Questa possibilità, non documentata in nessun precedente libro di Dummett, viene inserita perchè scoperta per esperienza diretta con quattro degli ultimi circa dieci giocatori di Tarocchi ancora presenti a Mineo nel Circolo Culturale Luigi Capuana. Il tutto in occasione del Corso di Tarocchi Siciliani organizzato dal Circolo stesso e svoltosi a partire dal 13 ottobre del 2011, cui ho avuto la fortuna di partecipare.
Il meccanismo di punteggio dei giochi di Mineo, prevede l’assegnazione di punti partita, chiamati jocu o jucata dai giocatori, in funzione di certi obiettivi da ottenere. I punti partita possono essere rappresentati per intenderci da fisches o da poste in denaro che vengono scambiate tra giocatori vincenti e perdenti.
Alcuni obiettivi, due in particolare, sono fissi e immancabili a fine partita:
- uno legato al valore delle carte vinte nelle prese (conteggiate nel modo solito), assegnato a chi fa la maggioranza dei punti in palio (cioè 55 o meglio 54 + due carte qualunque) si chiama:
- Rimatura, e vale 1 gioco
- l’altro assegnato a chi fa l’ultima presa è detto:
- Vanto, e vale 1 gioco
Altri tre obiettivi, sono fissi ma legati alla realizzazione o meno dell’impresa di avere una certa combinazione di carte a fine partita tra le proprie prese:
- 4 Re: possesso di tutti i Re alla fine 1 gioco
- Arie: possesso alla fine delle Arie 16-19 1 gioco
- Arie e Giove: possesso alla fine di tutte le Arie 2 giochi
Altri punti sono conteggiati alla fine ma assegnati se nel corso della partita una parte riesce a catturare dall’altra un’Aria o i Picciotti, questo evento viene definito:
- Pigliata di un’Aria o Picciotti, e vale per ognuna 1 gioco
Infine, come visto al punto f. vi sono due ulteriori giochi eventuali, in palio solo nel caso che qualcuno si sia impegnato a farli con una dichiarazione prima che il gioco cominciasse, e sono:
- Scommessa: impegno a 20+1+Fuiutu 1 gioco
- Mi rivanto: impegno dichiarato all’ultima presa 1 gioco
(aggiuntivo al Vanto).
Per quanto riguarda la dichiarazione di Rivanto, Dummett la distingue terminologicamente secondo l'uso da lui rilevato, in "Mi vanto" se il giocatore che lo dice possiede Giove, e "Mi Rivanto" se non c'è l'ha; questa distinzione oggi credo si sia persa tra gli ultimi giocatori che non ne hanno fatto menzione in occasione del Corso di cui abbiamo detto.
Domenico Starna, altro autore ad aver descritto le regole (vedi FONTI), precisa ulteriormente che a poter dire Mi vanto o Mi Rivanto può essere solo un avversario del solo che non aveva potuto intervenire nella fase di dichiarazione. Anche chiedendo in occasione del Corso, effettivamente qualche giocatore ha confermato che per precisione, non potrebbe dirlo un giocatore che avesse passato nella fase di dichiarazione finale.
Finita la smazzata, si conteggiano quindi i punti carta di almeno una parte, ad esempio del solista, e si vede se ha eguagliato o superato i 55 punti. Se ci è riuscito è suo il punto della rimatura altrimenti è degli avversari. Si assegna il punto del vanto a chi ha fatto l’ultima presa (se ne assegna uno ulteriore se uno dei compagni si era impegnato col rivanto).
Si segnano eventuali pigliate realizzate.
Se c’era stata la scommessa del solista si verifica se è riuscito ad avere Giove, Picciotti e Fujutu: se sì il punto è suo, altrimenti è degli avversari.
Si verifica se sono state compiute le imprese legate ai 4 Re, alle Arie, o alle Arie+Giove, e si assegnano eventualmente i relativi punti.
Tratti i totali delle due parti si fa la differenza tra quello maggiore e quello minore, e la parte vincitrice:
- se è il solista riceve il numero corrispondente di fiches da ognuno degli avversari;
- se è quella dei compagni, il solista da il numero corrispondente di fiches ad ognuno di loro.
I giocatori di Mineo, riferendosi a questo numero, differenza tra le jucate fatte dall’una e dall’altra parte dicono: ho tiratu nu iuco oppure ho tiratu du jochi (ho tirato un gioco, ho tirato due giochi) cioè ti ho sopravanzato di un punto partita o di due punti partita o ecc..
Nel caso si fosse giocata una Stata, con solista che si era dichiarato dopo le prime 5 carte, il numero finale di punti da passare tra le due parti viene raddoppiato.
Nel gioco di Mineo più che altrove, un ruolo importante nel gioco hanno le comunicazioni tra compagni, consentite esclusivamente se attuate con uno specifico linguaggio "in codice".
Per la documentazione delle possibili espressioni accettate nel dialogo tra i due compagni si è fatto riferimento oltre che a quelle già documentate da Dummett, alla esperienza diretta avuta in occasione del Corso tenuto da 4 dei pochi "detentori" della conoscenza e della pratica del gioco (Raia, Catalano, Giostra e Costa).
Vedi tabelle seguenti:
Si fanno usualmente un numero di smazzate multiple del numero di giocatori, almeno 3 o 6 ecc.. E chi alla fine ha incrementato di più il numero di fiches iniziali è il vincitore, seguito dagli altri, con vincite minori o in perdita rispetto all’inizio.