Secondo quanto riporta Dummett a Calatafimi c'è ancora una comunità di giocatori abbastanza ampia, come a Tortorici, che ha anche un luogo principale di ritrovo nel Circolo XV Maggio.
Una particolarità sta nel mazzo utilizzato per il gioco, che ancora oggi è quello del Tarocco Piemontese, e che lo è probabilmente a partire dagli anni '30 del '900, quando i giocatori non riuscirono più a trovare il mazzo di Tarocchi che era stato prodotto fino al 1929 dalla marca Guglielmo Murari di Bari. Non venendo a sapere che Concetta Campione a Catania cominciò e continuò a produrre un mazzo di Tarocco Siciliano fino agli anni 70 del 1900, i giocatori di Calatafimi dovettero trovare un sostituto nel mazzo di Tarocchi Piemontesi. Poi, anche quando seppero, a partire dal 1966, che la Modiano aveva iniziato a riprodurre un Mazzo di Tarocco Siciliano, restarono fedeli al mazzo piemontese, probabilmente ormai abituati alla migliore giocabilità per le maggiori dimensioni delle carte.
Sotto l'aspetto del gioco, qui ad essere preferita è la versione del gioco a 4 giocatori. Inoltre, le variazioni al gioco sembrano essere qui quelle di più recente introduzione, e sembrano presupporre una conoscenza di diverse varianti del gioco dei Tarocchi, sopratutto piemontesi e già accreditate dal 1750 in poi secondo Dummett, e in particolare di quelli che già il Gelli nel 1901, definiva Tarocchi detti di commercio, con riferimento a fasi più o meno articolate di contrattazione o di offerte, sia per l'eventuale offerta o accettazione di punti per non giocare relamente la smazzata sia per la formazione di coppie o l'impegno al solo.
Il Tarocco a 4 di Calatafimi presenta infatti diverse fasi di contrattazione e dichiarazione. Il riferimento principale sembrerebbe essere il Mitigati, una variante del gioco coi Tarocchi Piemontesi, delle cui prime versioni si ha notizia a partire dalla metà del 1700, nella forma giocata ancora dalla seconda metà del XX secolo a Torino e Pinerolo. La fasi di contrattazione dei Tarocchi di Calatafimi sembrano infatti per certi versi una versione semplificata di quelle del Mitigati, ma aggiungono elementi diversi, quello ad esempio delle dichiarazioni non in ordine di giro ma spontanee e come quello della chiamata di un Re per la formazione di una coppia, che era presente in un altro gioco coi Tarocchi di commercio Piemontesi detto appunto Chiamare il Re, già noto anch'esso a partire dalla metà del 1700.
A Calatafimi, esattamente all'inverso che a Mineo, è invece il gioco a 3 a non essere considerato altrettanto "serio". Ma se ne ha comunque una versione, caratterizzata da alcune regole particolari sull'obbligo di tirare alcune carte (Re, Cavallo, o Fante) se possedute sotto certe condizioni. Vi è infine un gioco a 2, giocato probabilmente come passatempo meno impegnativo o per insegnare il gioco ai piccoli, per far prendere confidenza con le carte, che in qualche modo richiama altre due varianti di vecchi giochi coi Tarocchi Piemontesi, il Morto e il Baronetti, che si giocavano appunto a 2 giocatori, con meccanismo per certi versi analogo.
8. a 4 giocatori: - con solista 1 contro 3
- a coppie ignote con chiamata
- a coppie note con dichiarazioni
9. a 3 giocatori: - ognuno per sé